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MONTE S.BIAGIO - (vacanze 2010 -1°parte)



Come l’anno scorso anche quest’anno ho trascorso le vacanze a Maratea, la perla del tirreno. Dopo qualche giorno di riposo decido di fare la prima uscita, già programmata da giorni l’immancabile scalata del monte S.Biagio (641 m s.m.l). Sveglia di buon ora aprendo la porta di casa sento subito il profumo del mare che mi investe in pieno . . .

sorridendo penso che per un mese prima di ogni uscita sentirò sempre lo stesso ineguagliabile profumo. Fraz. Fiumicello ore 7.00, il clima è mite, abbandonato il vialetto di casa che mi porta sulla strada, percorro in discesa i 100 metri che mi portano sul lungo mare, ho voglia di vederlo prima di partire e approfittare della circostanza per partire da quota zero! Indossato il casco comincio la scalata verso il Redentore. Per i primi 3/4 km la strada sale con una buona pendenza, non impossibile ma che se affrontata ad andatura sostenuta si fa sentire, soprattutto a freddo. Non è il mio caso e soprattutto non è il giorno, pedalo in agilità e dopo questo tratto con sollievo per le mie gambe leggermente appesantite dai primi giorni di mare, percorro un tratto di strada dove la pendenza diminuisce. Dura poco perché prima di arrivare in prossimità del centro abitato di Maratea la strada riprende a salire, 8 tornanti per cominciare, come ogni mattina a quell’ora sono poche le macchine che incrocio, e grazie a questo ho la possibilità di pedalare in silenzio immerso nel verde, lo stesso verde che insieme alle rocce abbraccia il mare che appare  dopo i primi due tornanti. L’ultimo di questi tornanti è riconoscibile
dal piedistallo dove ogni anno viene posta, per qualche istante, dopo una lunga processione che parte dal santuario dove sono diretto la statua di San Biagio.
Finiti i tornanti la strada continua a salire con una pendenza importante che si alleggerisce solo in prossimità dello svincolo che porta al Santuario, da lì inizia uno strappo di 500 m con una pendenza del 14% circa, dopo di che ancora tornanti, ancora 8, da qui il panorama è spettacolare e le foto lo dimostrano. Arrivato in cima non faccio in tempo a sganciare il tacchetto dal pedale che una voce attira la mia attenzione: bevi un caffè? accetto volentieri e conosco Franco ed il suo amico, giunti in cima poco prima di me, quattro chiacchere con tanto di foto ricordo e ringraziando li saluto prendendo la bicicletta in spalla per percorrere i pochi gradini che mi portano fino ai piedi del Cristo, altre foto e poi giù in picchiata per una lunga giornata di mare, sole e relax.
 

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2 commenti:

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Gianluca