In quel serpentone c'ero anch'io. Ho pedalato per tre turni, un serale, un notturno e, l'ultimo, da poco dopo l'alba sino alla fine della cycling marathon. Esperienza già provata l'anno scorso ma con un team più corposo (8 elementi), in quell'occasione pedalai per le prime due ore circa, per poi lasciare la pista al resto del team.
Nella prima frazione ho pedalato sotto l'acqua (tanta), il buio dei tratti di pista non illuminati dall'organizzazione veniva spazzato via da lampi di rara intensità, improvvisi e minacciosi che mi hanno accompagnato sino al cambio.
La fortuna è stata avere un box, il n°27, dove cambiarsi e riposare nei limiti del possibile perché per tutta la notte, la musica ha accompagnato l'intera carovana, salutata ad ogni passaggio sul rettifilo di arrivo dallo speaker che incitava e incoraggiava tutti.
Una notte lunga e divertente, sia in pista che nel paddock tra amici vecchi e nuovi, con la soddisfazione finale di tagliare il traguardo, un'esperienza da provare almeno una volta.
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Gianluca