Eccomi qui a scrivere dell’ultima uscita fatta durante le vacanze 2010.
L’ascesa al monte S.Maria è rimasta impressa nella memoria, e quindi perché non rifarla, alla proposta di scalare il “Monte”, Roberto caro amico conosciuto non più di 20 giorni prima, non ha saputo dirmi di no.
La partenza ha ancora la stupenda cornice del mare, Roberto mi aspetta a pochi metri da casa, un saluto veloce e poi in sella, direzione Sapri verso S. Costantino. Il percorso odierno ricalca interamente quello fatto in passato più volte, e che ricordo vivamente perché circa 20 giorni prima è stato teatro dell’uscita descritta in un mio precedente post IL DILUVIO ma che in prossimità di Trecchina è proseguito verso il Monte S. Maria raccontato invece in questo post MONTE S. MARIA . L’andatura è regolare e frizzante, la prima parte del percorso vola via veloce sotto un sole caldo ed un profumo di salsedine che dopo circa un mese di mare mi è entrato nelle ossa. Si parla come al solito del più e del meno e sulla salita che ci porta verso S. Costantino inizio a sentire la fatica dei tanti giorni di mare . . . pedalare al fianco dell’amico Roberto in paesaggi stupendi è sempre piacevole ed è per questo che la fatica viene ignorata facilmente. I primi 15 km di salita scorrono via in un attimo e nella discesa che ci porta verso fondo valle recupero anche energie. Dopo pochi km la strada comincia a risalire in direzione Trecchina, 10 km che non lasciano respiro, guardando verso l’alto riesco a scorgere il Santuario culmine massimo della fatica odierna. . . Giunti in centro la strada spiana per un paio di km, prima di svoltare a sinistra e di affrontare i 5,5 km di dura salita che ci portano da un dislivello di 500 m s.l.m a 1100 m. s.l.m.
Sin da subito Roberto si allontana, sono stanco ed ho le gambe dure e non riesco a tenergli la ruota, anche perché lui ha un buon passo. Giunto in cima non posso far altro che ammirare lo stupendo panorama, una foto e giù verso il mare.
73 km con un dislivello di 2000 m circa.
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Gianluca